Relazioni

Oggi rifletto sulle relazioni. Niente di più concreto e vivo.

Conoscere vuol dire entrare in relazione. Sentirsi vivi è sentire di essere in relazione.

Un grande pensatore (Gregory Bateson) illustra tutto questo con l’esempio della mano. Che cos’è la mano? Proviamo a guardarla come un groviglio di relazioni, relazioni tra ogni dito e l’altro e tra ogni dito e il palmo, relazioni tra gli spazi liberi tra le dita… Se la guardiamo così, la nostra mano ci appare ancora più bella.

Forse possiamo guardare così anche la nostra vita e chiederci quanta cura abbiamo delle relazioni.

In primo luogo la relazione con chi ci è accanto, chi abbiamo vicino. Tra questi ci sono le persone che abbiamo scelto e quelle che ci sono toccate in sorte. Se allarghiamo il cerchio troviamo gli abitanti del palazzo, del quartiere, della città… Quanto siamo consapevoli di appartenere al territorio in cui siamo inseriti?

Lo spazio intorno a noi include la Natura, con la quale abbiamo un rapporto inestricabile. Una passeggiata nel parco o, se possiamo, nel bosco, può essere una medicina.

Ma torniamo a restringere il cerchio: la relazione con noi stessi, con le nostre parti. Ne abbiamo cura? Sono una grande ricchezza, per quanto complessa. Parti controllanti o trasgressive, creative o rigide, fragili e bisognose oppure determinate ed energiche. Ognuna rappresenta una risorsa, ognuna ha un messaggio importante per noi.

Mettiamoci in ascolto e lavoriamo sulla qualità della relazione con le nostre parti, perchè il nostro condominio interiore possa organizzare una festa a cui tutti sono invitati!