Non avere fiducia nelle nostre capacità e dubitare del nostro valore è la cosa peggiore che possiamo fare a noi stessi.
Non si tratta di incensarsi o non riconoscere i propri limiti, ma di sentire di avere la possibilità di farcela. E’ il potere della pre-concezione (Bion), del pre-giudizio positivo su di sé: so che ce la farò.
Ognuno di noi ha risorse e qualità, attitudini e potenzialità. Se ci va bene è sulla base di queste che scegliamo il nostro lavoro, tentando di rispettare la nostra natura, quel che sentiamo di essere e di desiderare.
Non è un’impresa facile, quando si è pressati da richieste e aspettative di altri, a cui vogliamo bene. Ma accade che adattarsi a quello che gli altri (famiglia o società) ci chiedono, più o meno esplicitamente, ci porti a tradire noi stessi. Questo alla lunga genera rabbia, non solo nei confronti di chi ci sta accanto, ma anche di noi stessi, che non abbiamo resistito e combattuto. E allora dubitiamo, crediamo di non essere all’altezza, di essere “minori”, di appartenere alla categoria di coloro che non ce la fanno.
Il fatto è che dobbiamo perseguire la fedeltà a noi stessi, al nostro sentire, unico e sacro. Questa è la lotta che merita di essere combattuta e non evitata, per non cadere in altre guerre inutili, che non ci aiuteranno a non dubitare di noi stessi.
Può accadere di trascorrere buona parte della vita a sciogliere il dubbio su di sé, ostinatamente. E’ come scalare una montagna, la fatica è grande, ma all’arrivo il panorama sarà mozzafiato.