Ogni vita ha la sua trama e il suo percorso
Eppure, tante volte cadiamo nell’errore di pensare che esista un tempo giusto per ogni cosa e che quindi, per noi o per qualcun altro, sia tardi o presto per fare una data esperienza.
Sono convenzioni sociali che rischiano di imprigionarci e che ci fanno guardare alla nostra vita con occhi giudicanti e oggettivanti. Un oggetto deve conformarsi a determinate caratteristiche e possedere specifiche peculiarità per adeguarsi al meglio all’utilizzo a cui è destinato.
Ma un essere umano non è un oggetto, non si può ricondurre ad un’etichetta o ad una semplice descrizione. Non si può ridurre ad una malattia o ad un’età anagrafica, né ad uno stato civile o a una cittadinanza.
Ogni essere umano è un mondo, unico e complesso quanto l’universo. Composto di molteplici parti, alcune così profonde che non si conoscono, altre si intercettano ma non si capiscono perché parlano un linguaggio altro ed è faticoso imparare ad ascoltarle e seguirne i segnali.
Dentro questa cornice, il tempo giusto non c’è. C’è questo tempo, in questa vita, che vale la pena abbracciare più che combattere.
Se ci capita allora qualche volta di sentirci “in ritardo” sulla tabella di marcia, rispetto alle tappe da raggiungere, agli obiettivi da spuntare, possiamo fermarci e chiederci quale sia il termine di paragone. In ritardo per chi?
Con gli anni ho fatto pace, dopo aver lottato a lungo, con tutto ciò che non è avvenuto “a tempo debito”. Ogni tanto mi fa bene ricordare una di quelle lezioni che lasciano il segno e che suona così: “Se qualcosa accade, non accade qualcos’altro. Forse non accade qualcosa che tu tanto desideri ma non conosci ancora quanto di prezioso e altrettanto desiderabile accadrà al suo posto”.
Quanto misteriosa è la vita!